
Ieri su TV8 è stata trasmessa la prima puntata della quinta stagione del GialappaShow. Con Forest in studio c’è stata Elodie, che ha duettato coi Neri per caso, con Stefano De Martino (Gigi) e Achille Lauro Vernia.
Per Elodie arrivano sia il diploma che non ha mai preso, diploma di Forest, e la laurea in “Annalaisa“. Era inevitabile il duetto tra le due donne più rappresentative della musica italiana, una originale e l’altra, parodiata ormai un vero e proprio classico.
GialappaShow: cosa ha funzionato e cosa no
Bene Valentina Barbieri nella iperattiva Michelle Hunziker, bene Giulia Vecchio – una delle novità insieme a Carlo Amleto – nei panni di Monica Setta in “Robba de donne”. Bene, anxi benissimo Stefano Rapone che sfotte i monologhi de Le Iene. Sei di stima – speriamo abbia uno sviluppo migliore nelle prossime puntate – ad Alessandro Betti nei panni di un Massimo Cacciari commentatore.
Se il Corriere della Sera demolisce “Doc Doc chi è”, sarò strano io, ma a me fa sempre ridere, quello su cui si può concordare è la parodia di Gigi & Ross di Pio e Amedeo. Al primo impatto decisamente idea mal riuscita.
GialappaShow: perché c’è una co-conduttrice diversa per ogni puntata?
C’è stata anche un’eccezione, con una puntata co-condotta da Valentino Rossi. Ma di solito c’è una co-conduttrice diversa. Marco Santin ieri su Radio Capital ha spiegato pro e contro.
Certo: quando le conduttrici sono Alessia Marcuzzi ed Ellen Hidding il lavoro è molto più facile, perché con la Gialappa’s Band c’è una conoscenza reciproca che dura da decenni. Ma in tutti gli altri casi c’è da fare un lavoro importante perché la co-conduttrice è parte attiva della puntata e non una comparsa.
Il vantaggio di avere una presenza diversa ogni volta è che ogni puntata è diversa dall’altra, e anche Forest può rinnovare costantemente le proprie battute e l’intervista. La ricerca di una co-conduttrice però è forse la parte più faticosa nella realizzazione della puntata, perché vanno considerati impegni lavorativi della co-conduttrice interpellata, e vanno ottenute le liberatorie nel caso questa sia sotto contratto con altri gruppi editoriali In fine, ogni nuovo volto va introdotto nei meccanismi di un programma che potrebbe anche legittimamente non conoscere.
Stefano Beccacece