Una giornata particolare con Aldo Cazzullo su La7: L’abiura di Galileo Galilei

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Stasera, mercoledì 31 gennaio 2024, in prima serata su La7, terza puntata del nuovo format a tema storico curato e presentato da Aldo Cazzullo dal titolo Una giornata particolare. Vediamo scaletta e temi dell’episodio dedicato a Galileo Galilei.

Nell’episodio di Una giornata particolare del 31 gennaio 2024, Aldo Cazzullo ripercorre la giornata del 22 giugno 1633, quando Galileo Galilei fu costretto ad abiurare le sue teorie astronomiche, che sostenevano che la Terra girava attorno al Sole.

Galileo, che all’epoca aveva 70 anni, era stato convocato a Roma dal Sant’Uffizio, la massima autorità religiosa cattolica, per rispondere alle accuse di eresia. Le sue teorie, infatti, erano in contraddizione con la dottrina ufficiale della Chiesa, che sosteneva che la Terra era immobile e al centro dell’universo.

Dopo un processo durato sette mesi, Galileo fu condannato a recitare pubblicamente la sua ritrattazione. Il 22 giugno, nella sala del tribunale del Sant’Uffizio, Galileo si presentò con il suo amico e avvocato Niccolò Arrighetti. Dopo aver ascoltato la lettura della sentenza, Galileo si alzò in piedi e pronunciò la seguente formula:

“Io, Galileo Galilei, figlio del defunto Vincenzio Galilei, della città di Pisa, di età di settanta anni, mi prostro umilmente ai piedi della vostra Santità, e a quelli della Sacra Romana Chiesa, e riconosco con vera e profonda contrizione di aver gravemente offeso la divina Maestà, scrivendo e sostenendo la dottrina secondo la quale il Sole è immobile e al centro dell’universo, e la Terra si muove e gira intorno al Sole.

Rinuncio, abdico e maledico per sempre le suddette dottrine, e giuro e prometto di non sostenerle mai più in futuro, in qualunque modo, sia con la parola che con i scritti. Se in avvenire mi dovessero venire in mente tali pensieri, li affermerò come falsi e contro la verità. E tutto questo farò e prometto di farlo spontaneamente, senza alcuna costrizione.”

La ritrattazione di Galileo fu un atto di umiliazione e di dolore, ma fu anche un gesto di coraggio e di resistenza. Galileo, infatti, non rinnegò mai le sue convinzioni scientifiche, e continuò a studiare e a scrivere fino alla sua morte, avvenuta nel 1642, nove anni dopo.

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