Stamina e i servizi dei Tg. E’ questa l’informazione?
E’ surreale ciò che sta accadendo sul caso Stamina, il metodo di Davide Vannoni con cellule staminali, riconosciuto come “cura compassionevole” per malattie che non hanno possibilità di guarigione o di cure tradizionali. Il caso, come tutti ricorderete, è stato lanciato da Le Iene Show, che per prime si sono occupate dell’incredibile trafila burocratica che dovevano affrontare le famiglie di bambini condannati alla morte da malattie incurabili, per dare un minimo di sollievo o speranza ai loro figli.
Per tanti mesi solamente Le Iene hanno parlato di Stamina e di quella che, a detta delle famiglie dei bambini che si sono sottoposti alle infusioni, sarebbe una cura che può portare un seppur minimo giovamento. Bambini malati di patologie come la SMA, totalmente immobili prima delle infusioni con le staminali, hanno avuto dei piccoli miglioramenti nella mobilità, nella deglutizione, nella respirazione o in altre funzioni importanti. Nessuno però ha mai parlato di miracoli, né Vannoni, né Le Iene.
Eppure contro Stamina è iniziata una vera e propria guerra, fino alla “messa al bando” del metodo da parte prima di un’ipotetica commissione medica che l’ha valutato negativamente, poi ad opera dei Nas, che hanno giudicato le infusioni come “pericolose e scadenti“. Pericolose – lo vogliamo sottolineare – per gente condannata alla morte entro qualche mese, o, nella migliore delle ipotesi, qualche anno.
Ma la cosa più assurda riguarda gli organi di informazione, che per anni non si sono occupati del caso Stamina, ma che dopo la relazione dei Nas stanno trovando ogni pretesto per dare notizie che fanno cadere la mascella. Come il servizio di apertura del Tg1 di questa sera, con l’intervista a una coppia di genitori che ha deciso di non far più iniettare le staminali al proprio figlio a causa degli ultimi accadimenti.
Non è mai stata dato voce a chi ha avuto un piccolo giovamento dalla cura, ma l’intervista a chi ha deciso di tirarsi indietro ha addirittura aperto il telegiornale più visto del nostro paese, il Tg1 delle 20 (potete trovare qui il link all’edizione).
Sia chiaro che non siamo medici e non vogliamo sostenere che le cure abbiano sicuro effetto, ma abbiamo gioito di fronte alle testimonianze dei genitori di bambini migliorati grazie alle cure e ci siamo rattristati vedendo quanto è stato fatto per ostacolare un metodo che non può certo peggiorare delle situazioni già gravi di bambini condannati alla morte.
L’apertura del Tg1 è purtroppo soltanto una conferma di come dietro alle cellule staminali ci siano grossi interessi “in gioco” e che il metodo Vannoni abbia infastidito qualcuno o qualcosa. Organizzazioni, case farmaceutiche…chissà. E Le Iene in questo caso, anziché aiutare le famiglie, hanno finito involontariamente per peggiorare la già pesante trafila burocratica per accedere alle cure compassionevoli.