
Nonostante l’anno non sia ancora finito, qualche giorno fa la Rai ha fatto un bilancio delle fiction più viste della prima parte del 2012, dal primo gennaio alla fine di luglio. Non è certo una sorpresa il fatto che la serialità Rai ottenga (quasi) sempre degli ottimi risultati, ma vedere gli ascolti di queste fiction fanno notare come il tipo di prodotto catturi una fetta di pubblico davvero larga, a volte indipendentemente dalla qualità.
Domina la classifica la fiction Paolo Borsellino – I 57 giorni, di Alberto Negrin, interpretata da Luca Zingaretti. Andata in onda su Rai1 il 22 maggio (quindi a fine stagione televisiva), si è portata a casa ben 8.200.000 spettatori e uno share del 29.73%.
Se al primo posto abbiamo trovato una fiction a sfondo politico-storico, al secondo non può mancare la tematica religiosa con la miniserie di co-produzione internazionale Maria di Nazaret, che nelle due puntate trasmesse l’1 e 2 aprile ha avuto una una media di 7.828.000 spettatori e il 27.38% di share.
Al terzo posto si cambia decisamente genere, anche se il prodotto è legato ad un personaggio “sempreverde” Rai: Il Giovane Montalbano, interpretato da Michele Riondino. Le sei puntate, andate in onda dal 23 febbraio, hanno ottenuto una media di 7.146.000 telespettatori, share del 26.34%.
Le prime posizioni hanno numeri che, di questi tempi, fanno quasi girare la testa. Anche le posizioni fuori dal podio, almeno le prime, non scherzano. Si va dalla serie in sei episodi Una grande famiglia, che ha avuto una media di 6.896.000 spettatori (25.13% di share) ai 6.288.000 spettatori (share del 22.09%) di Provaci ancora prof 4, sempre in sei puntate.
Fanalino di coda La figlia del capitano, miniserie andata in onda il 9 e 10 gennaio, che ha totalizzato una media di 5.627.000 spettatori (share del 19.99%). Nel mezzo: Il Generale dei Briganti (6.249.000 spettatori, 21.64%), La vita che corre (6.203.000, 21.30%), Walter Chiari – Fino all’ultima risata (5.985.000, 21.74%) e Il Restauratore (5.959.000, 21.98%).
Insomma, almeno per quanto riguarda il settore della fiction, la Rai non può certo lamentarsi. Anche se qualche idea nuova e qualche sperimentazione in più potrebbero dare nuova linfa ad un settore che, pur non vivendo direttamente la crisi, risulta troppo spesso vecchio e stantio.