Stasera su Rai1 troveremo la prima puntata di Non è mai troppo tardi, miniserie su Alberto Manzi (interpretato da Claudio Santamaria), in onda anche domani alla stessa ora con la seconda e ultima puntata. Nel cast anche Nicole Grimaudo, Gennaro Mirto, Francesco Marchioro. La storia è quella di un maestro che ai ragazzi non insegna nozioni, ma insegna a “pensare”. Lavora con loro per formare uomini liberi, capaci di scelte libere.
Alberto Manzi è un ragazzo di vent’anni quando decide di fare il maestro. Sono i giorni concitati della ricostruzione e per Alberto l’Italia si cambia cominciando dai ragazzi, educandoli a essere liberi. Ma per lui, in quell’autunno del 1946, non ci sono cattedre disponibili: tranne una che non vuole nessuno, presso il carcere minorile di Roma “Aristide Gabelli”.
Manzi si ritrova in uno stanzone senza cattedra né banchi, davanti a novanta ragazzini, dai nove ai diciassette anni, che hanno già fatto scappare altri quattro insegnanti. Giorno dopo giorno Alberto sfida l’ostilità dei suoi alunni e la rassegnazione del direttore.
La storia di Manzi incontra poi la televisione. E’ il 1960, Manzi ha ormai lasciato il carcere minorile e insegna in una scuola “normale”, ma non ha perso la sua carica di uomo controcorrente. Vede intorno a sé una scuola arretrata, demotivata, inadeguata.
Da qualche anno la Rai ha cominciato le prime trasmissioni e decide di provare a farsi carico di quella massa di adulti che sa a malapena scrivere il proprio nome. Resta un dettaglio: per insegnare, anche in tv, ci vuole un maestro. E i maestri, si trovano nelle scuole…