Sanremo 2016 finisce in attivo. Carlo Conti sì nel 2017, ma…

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Il cielo oggi a Sanremo non è limpido. Sul Festival invece splende un sole smagliante. Era dal 2005 (in pieno segnale analogico e non digitale, cioè un’era geologica fa, come sottolinea sempre il direttore di Rai1 Giancarlo Leone) che la kermesse sanremese non conseguiva risultati di questo genere: la media di share delle 5 serata è del 49.58%. Si sono sintonizzate per almeno un minuto alla kermesse ben 39 milioni di italiani.

Incredibile vero? E anche sul piano dei costi vs ricavi la partita è stata vincente: il Festival è costato 15,5 mln di euro e ha ricavato oltre 22 mln, per un utile netto di 6,5 milioni. Fino a tre anni fa il Festival di Sanremo costava più di ciò che incassava, macrotestimonianza delle più classica delle storture e delle perversioni di una azienda pubblica.

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E’ chiaro che di fronte a ciò la principale preoccupazione è sincerarsi se Carlo Conti, nuovo Re Mida della tv, assicurerà la sua presenza o meno per il 2017. Certo, lui ha formato un contratto triennale e quindi il 2017 sarebbe già ipotecato. Ma appunto sarebbe: non c’è contratto che non possa essere rescisso, nemmeno un matrimonio celebrato in tripudio d’amore. Figuratevi un rapporto di collaborazione professionale.

Ma signore mie, state serene: il melaninico volto di Rai1 ha confermato or ora che sì, lui ci sarà anche nel 2017. Eppure io ho la sensazione (chiamatelo intuito femminile, non so come altro definirlo) che il sig. Conti con questa edizione si sia comprato una credibilità organizzativa e il lusso (perché di straordinario lusso trattasi) di esserci senza esserci, cioè di giocarsi la partita come direttore artistico senza più doverlo condurre. Come si dice: chi vivrà vedrà.

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Io adesso chiudo il mio beauty e mi appronto a rientrare. Come diceva Chatwin, non c’è nulla di più bello che viaggiare se poi si può tornare a casa.

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